Ristorazione_Il primo evento dedicato alle ricerca dei talenti_contestualmente a Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto
22.764 imprese, 100.478 addetti (Ateco 56). Sono i numeri che sintetizzano il settore della ristorazione in Puglia. Dati in netto aumento rispetto a dieci anni fa e nonostante la pandemia: 3.395 imprese in più, 27.971 addetti in più. Bari è il comune con più esercizi, 2.011, seguito da Taranto, con 1.153, e Lecce con 956.
Un settore florido, dunque, ma che soffre la grave carenza di addetti. Sono oltre 15mila le figure professionali mancanti in Puglia (dati Fipe Confcommercio) che frenano lo sviluppo e non consentono al comparto di decollare, nonostante la regione sia ormai fra le mete più ambite del turismo internazionale.
I dati del Sismografo di Unioncamere Puglia (in allegato ndr) sono stati resi noti stamani nell’iniziativa “Io lavoro in Puglia – Talent day”, ideata da Unioncamere Puglia e dalle cinque Camere di Commercio pugliesi – in collaborazione con la rete Istituti Alberghieri di Puglia, la rete europea Enterprise Europe Network e le associazioni di categoria aderenti. Il talent si è svolto, contestualmente, a Bari, a Brindisi, Lecce, Foggia e Taranto. Mille gli studenti e 250 le imprese coinvolte.
«U », ha detto in apertura il segretario generale della Camera di Commercio di Bari, Angela Patrizia Partipilo. Oltre mille gli studenti che stanno partecipando al talent day
«Un’iniziativa cui plaudire e che finalmente fa sistema – ha detto l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Sebastiano Leo – . La Puglia, regione ormai globalizzata nei flussi, deve passare da un turismo artigianale a un turismo industriale, più organizzato e che superi il carattere stagionale, uno dei problemi nel reclutamento delle figure professionali».
Il passo successivo per strutturare le relazioni fra mondo delle imprese, istituzioni e mondo della formazione è quello di «dar vita a una piattaforma regionale dedicata ai lavoratori nei pubblici esercizi e nel turismo, progetto che stiamo condividendo con la Regione Puglia, per facilitare l’incontro fra la domanda e l’offerta», ha detto Nicola Pertuso, consigliere della Camera di commercio di Bari e presidente di Fipe Confcommercio – Puglia, evidenziando altresì come causa madre dei problemi del comparto la questione demografica. Il tasso di natalità rispetto agli anni Novanta è in netto calo. Ci sono meno giovani e dunque minori addetti per il settore.
Le aziende pugliesi della ristorazione sono prevalentemente di dimensione micro (20.714). Seguono, adottando i parametri dimensionali dell’UE, 2.015 piccole, 28 medie e sette grandi. Sono per la maggior parte bar e ristoranti con somministrazione, con a ruota le gelaterie. Rispetto al 2012, però, le imprese individuali e le società di persone flettono (-172 e -728, rispettivamente), mentre le società di capitali aumentano (+4.126), segno di una corsa verso forme più strutturate e moderne, si evince ancora dallo studio del Sismografo di Unioncamere Puglia.
Sulla necessità di mettersi in gioco professionalmente nelle imprese dopo la scuola per acquisire subito le cosiddette competenze trasversali ha parlato, in collegamento streaming da Brindisi, Angelo Silvestri, coordinatore operativo Anpal (Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro), che ha insistito sull’importanza dell’orientamento che solo l’esperienza sul campo può assicurare.
Un appello a scrivere insieme alle imprese del settore i percorsi di studio degli istituti alberghieri, affinché la formazione sia più mirata e non si perdano risorse umane, sociali ed economiche, è stato lanciato dalla dirigente scolastica Margherita Manghisi, presidente della rete degli Istituti alberghieri di Puglia, che ha insistito anche sulla necessità di rispettare i contratti, in una fase che sta vedendo il rinnovo dei contratti di settore, come evidenziato uno fra i massimi esperti nazionali in materia, Silvio Moretti.
Nel corso dell’incontro è stata altresì sottolineata da Massimo Avantaggiato dell’Unisco la necessità di un punto di vista più europeo sulla formazione e l’orientamento.La ristorazione in Puglia
Contestualmente in apposite “room”, i giovani talenti che frequentano il quinto anno degli istituti alberghieri in Puglia hanno ricevuto informazioni più dettagliate su tutte le opportunità presentate durante il convegno, e hanno partecipato a veri e propri “speed date” con chi offre lavoro nel comparto della ristorazione, incontrando direttamente le aziende.
Unioncamere Puglia intende fare di questo evento il primo step di attività cicliche, esportando il format anche in altri comparti produttivi.
La ristorazione in Puglia lo studio del Sismografo di Unioncamere Puglia