NATALITA’ E MORTALITA’ DELLE IMPRESE ITALIANE REGISTRATE PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO – ANNO 2019

Puglia 2.942 imprese in più nel 2019 ma è il saldo minore degli ultimi tre anni

Bari 28 gennaio 2020 – In Puglia si continua a credere nell’impresa. La regione chiude il 2019 con 2.942 imprese in più. Sono state 23.560 le nuove iscrizioni e 20.618 le cessazioni. Un risultato positivo ma meno lusinghiero rispetto a quello del 2018, + 4.572 imprese, e del 2017, + 4.580.

L’istantanea al 31 dicembre del 2019 è di 381.313 imprese totali;  al 31 dicembre 2018 di 381.363. Continua dunque a esserci il segno più, ma in decrescita rispetto agli anni precedenti. Tanto che la  crescita annuale nel 2019 è stata dello 0,77%, nel 2018 dello 0,91%.

E’ la terra di Bari a fare meglio con un saldo positivo di 1.350 imprese, seguita da Lecce 813, Taranto 347, Brindisi 247 e Foggia 185.

Il saldo negativo a livello regionale è quello delle imprese artigiane -282 (4.404 le iscritte, 4.686  le cancellate, lo stock al 31 dicembre 2019 è di 67.368 imprese, il tasso di crescita -0,41%).

Questi i principali dati sulla natalità e mortalità delle imprese risultante dal Registro delle imprese, diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da InfoCamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale e rielaborati dall’ufficio studi e stampa di Unioncamere Puglia.

A conferma di un trend ormai consolidato, in Puglia il bilancio del tessuto imprenditoriale resta positivo quasi esclusivamente per merito delle imprese costituite in forma di società di capitali: +5.02% il loro tasso di crescita nel 2019 in Puglia, superiore alla media nazionale che è del 3,52%, contro il -2,02% delle società di persone, -0,43% delle ditte individuali ,  0,54% altre forme.

“Un risultato complessivo che è lo specchio dei tempi incerti che viviamo e che richiederebbero attenzioni e politiche mirate, improcrastinabili, a supporto delle imprese, unico bacino occupazionale del Paese”, afferma il presidente di Unioncamere Puglia Alfredo Prete. “Altro dato importante da sottolineare è come l’impresa molecolare lasci sempre più spazio ad un’impresa più strutturata e consapevole. E questo vuol dire che il tessuto economico e imprenditoriale sta maturando e si sta maggiormente qualificando”

“La Puglia, seppure con le sue peculiarità, riflette il trend nazionale”  commenta il segretario generale di Unioncamere Puglia, Luigi Triggiani. “In un recente studio sull’economia della regione del nostro ufficio studi e  relativo al IV trimestre 2019 è emersa la fioritura dei servizi ricettivi, soprattutto quelli destinati all’alloggio, e dunque il turismo, che vanno ad aggiungersi alle ottime performance delle  imprese regionali della ristorazione, ma anche quella dei servizi alle imprese, un universo molto variegato in cui rientrano direzione e contabilità aziendale, comunicazione, servizi finanziari, ricerca scientifica e sviluppo. Assistiamo invece alla contrazione di tessile-abbigliamento-calzature, come anche quella del legno arredo, in seguito a situazioni ormai di tipo strutturale/globale e non più congiunturale.  Interessante il dato sull’export della Puglia, relativo al III trimestre 2019, che con quasi 8 miliardi e mezzo si conferma un fattore trainante della ripresa e anche una leva strategica per imprese che vogliano crescere, anche se le nubi congiunturali all’orizzonte rispetto ad alcuni comparti trainanti (automotive, metallurgia pesante e aerospazio) lasciano spazio, in prospettiva, ad alcune preoccupazioni».

Bari 28 gennaio 2020
Per l’ufficio stampa Unioncamere Puglia
Chicca Maralfa (080.2174236)