Puglia, regione creativa con oltre 10mila aziende
L’ultimo studio del Sismografo di Unioncamere Puglia
Puglia, regione creativa con oltre 10mila aziende
Imprese culturali in ascesa dal 2014 al 2019, quasi 27mila gli addetti
Le imprese culturali e creative in Puglia sono una realtà in ascesa: 146 imprese in più e 4.170 nuovi posti di lavoro creati.
E’ quanto emerge dal Sismografo di Unioncamere Puglia che – dopo le istantanee dedicate a turismo, food, commercio, meccatronica, costruzioni, legno arredo, moda – ha scattato una foto al comparto della cultura nel 2019 (prima del Covid 19) e lo ha confrontato con il dato 2014 (periodo immediatamente successivo alla crisi del 2007-13). Fra qualche mese Unioncamere Puglia fornirà i dati dei comparti per evidenziare gli effetti della pandemia su imprese e occupati.
Il totale complessivo (dato dicembre 2019) è di 10.290 aziende, quasi la metà (4.860) si occupano di editoria, una macro-categoria che va dalla produzione di contenuti (editoria propriamente detta), alla loro realizzazione pratica (stampa, rilegatura e servizi vari) e commercializzazione.
A seguire, le imprese attive nella comunicazione e branding, più o meno un quinto dell’intero cluster, quasi mille); 1.208 imprese realizzano software, videogame e giochi. Importante anche il peso dei servizi collegati al patrimonio storico e artistico del territorio pugliese, con 810 imprese, tallonate dalle 687 aziende specializzate in servizi di design e dalle 536 della macrocategoria film-video-radio-TV.
Più marginale, ma non irrilevante, il peso delle 151 attività collegate alla musica e infine delle 85 società di architettura; a queste ultime, però, devono essere sommate le realtà professionali a partita IVA, molto più numerose, che non sono qui considerate in quanto non rientrano nella categoria di aziende iscritte al Registro Imprese.
Nelle imprese culturali e creative operano in tutto 26.690 addetti.
L’andamento positivo del comparto è trainato da attività che crescono sia nel numero di imprese che di addetti: comunicazione e branding (+193 aziende, +1.818 dipendenti), patrimonio storico e artistico (+228 registrate, +1.447), software-videogame-giochi (+144 attività, +1.217 posti di lavoro).
Dolenti note per l’editoria: -593 aziende registrate, -872 dipendenti).
Fra le province, Bari è nettamente in testa nella regione (36% delle imprese culturali e creative), un valore che arriva invece alla metà esatta del totale se si ragiona in termini di forza lavoro impiegata.
Il vertice del settore è costituito da 7 grandi aziende che superano i 50 mln di fatturato e/o i 250 dipendenti e da 37 medie imprese con meno di 250 addetti e meno di 50 mln di € di fatturato. Seguono le 316 piccole aziende che arrivano a 10 mln e meno di 50 dipendenti. Infine, una legione di 9.930 microimprese.
La filiera in questione ha inoltre un impianto ancora prevalentemente tradizionale, con più della metà del cluster (55%) costituita ancora da imprese individuali e soltanto il 26% di società di capitali.
Le ricette di Unioncamere Puglia per far meglio? «Aggregazione e integrazione dell’offerta – commenta Luigi Triggiani, segretario generale di Unioncamere Puglia – crescita dimensionale dei player, che potrebbero così rinfoltire il manipolo delle industrie medie per competere a livello internazionale, dove le opportunità sono maggiori. Ciò significa però ulteriori investimenti, maggiore capitalizzazione; uno sforzo necessario per crescere».
Per l’ufficio stampa Unioncamere Puglia
Chicca Maralfa
Con preghiera di diffusione
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IMPRESE CULTURALI E CREATIVE_ – Il sismografo di Unioncamere Puglia