“SONO UOMINI JANË NJERËZ”, IL MONUMENTO CHE COMMEMORA L’ESODO CON LA NAVE VALONA.

Si è appena conclusa la cerimonia ufficiale di inaugurazione del monumento, dove insieme alle autorità hanno parlato anche i suoi artisti. A 30 anni dal tanto discusso esodo dell’agosto 1991 su entrambe le coste adriatiche, Durazzo e Bari avranno un simbolo comune con il logo “Mare che ci unisce”.


Nella foto l’artista Jasmine Pignatelli, autrice dell’opera "Sono persone – Janë njerëz".

Ci sono due sculture insieme dove inizia la passeggiata di Durazzo, che da ovest sembrano la prua di una nave pronta a salpare. L’artista Jasmine Pignatelli, autrice dell’opera, racconta di aver lavorato per tre anni consecutivi alla soluzione artistica del monumento dal titolo “Sono persone – Janë njerëz “. “Queste parole dette 30 anni fa dal sindaco di Bari, Enrico Dalfino, le ho sentite in una delle interviste della moglie e secondo me sono la chiave dell’atteggiamento dei cittadini verso l’evento”, racconta Jasmine. “Sono persone. Siamo la loro unica speranza”, ha ripetuto il sindaco in quei giorni difficili quando è tornato a casa.

Secondo l’autore dell’opera, che è stata installata a Durazzo, a pochi metri dal mare, “in questo caso è l’arte che scopre la parola e poi la rende pubblica”. Jasmine Pignatelli nota che sebbene fosse piccola quando l’affollata nave Vlora è arrivata a Bari, si è resa conto che i cittadini e la gente hanno sostenuto il trattamento umano richiesto dal sindaco Dalfino di fronte alle politiche del governo. L’iniziativa concreta per un segno civico tre decenni dopo è stata presa dalla città di Bari, mentre per anni sono rimasti su carta e bozzetti gli sforzi degli scultori di Durazzo per un monumento che artisticamente dovesse dimostrare non solo la fuga degli albanesi attraverso il mare, ma anche per il loro ritorno dai luoghi dove vivono e lavorano con dignità. I bozzetti per le opere che potrebbero essere collocate nel piazzale dei traghetti del porto, dove migliaia di albanesi e stranieri sono partiti per la libertà e ora entrano ed escono liberamente, continuano a rimanere idee irrealizzate. All’inizio di agosto 1991, dopo i primi due esodi dalle ambasciate nel luglio 1990 e nel marzo 1991 in barca da Durazzo a Brindisi, oltre 20.000 persone tentarono di sbarcare a Bari. Dalfino racconta che suo padre, sindaco di Bari nel 1991, ha invitato la politica e i suoi concittadini a capire i nuovi arrivati, essendo il più umano possibile. “Il momento di conflitto istituzionale con la politica centrale sul tema dell’accoglienza degli albanesi a Bari ha aggravato la condizione di mio padre, e la mia famiglia, soprattutto mia madre e mia sorella, hanno legato a questa situazione la sua malattia e la sua prematura scomparsa”, racconta Giuseppe, che fa l’avvocato. Il monumento situato a Bari, ma anche quello appena inaugurato a Durazzo, cerca di restituire il gesto del sindaco Enrico Dalfino, con il suo atteggiamento. Nel luogo dove è già eretto il monumento “Sono Persone”, l’autrice Jasmine Pignatelli continua a dialogare con giovani o cittadini di Durazzo che hanno attraversato il mare 30 anni fa. Seppur per la prima volta in Albania, capisce quanto sia importante l’arte per unire le persone. “Anche una piccola storia artistica può servire a migliorare le persone e il Paese”, conclude l’artista barese. (Fonte: BIRN)