I dati del 26.o sismografo di Unioncamere Puglia. La Puglia quinta regione in Italia per numero di imprese cooperative. L’agricoltura settore con maggiore concentrazione. Una cooperativa pugliese su quattro è a guida femminile. Oltre 78mila gli addetti.
La presidente Luciana Di Bisceglie: «Un sistema solido dal punto di vista economico, finanziario e occupazionale, espressione di valori di equità, solidarietà e inclusione».
In Puglia la cooperazione rappresenta un pilastro fondamentale del sistema economico e sociale. Al primo trimestre del 2025 si contano 9.111 cooperative attive, che collocano la regione al quinto posto in Italia. La loro incidenza sul totale delle imprese regionali è del 2,4%, superiore alla media nazionale dell’1,8%.
È quanto emerso nel corso della presentazione de “Il Sismografo n.26 – La cooperazione in Puglia”, lo studio realizzato da Unioncamere Puglia, illustrato oggi nella Sala Giunta della Camera di Commercio di Bari.
«Abbiamo voluto dedicare un focus al movimento cooperativo – ha dichiarato la presidente di Unioncamere Puglia, Luciana Di Bisceglie – perché rappresenta un modello d’impresa fortemente radicato nel nostro territorio: ne riflette le peculiarità e i valoridiffusi di equità, solidarietà e inclusione. Le cooperative in Puglia sono presenti in tutti i settori produttivi e generano un sistema solido dal punto di vista economico, finanziario e occupazionale».
OCCUPAZIONE E SETTORI CHIAVE
Il comparto cooperativo impiega 78.545 addetti, con una capacità occupazionale media di 8,6 addetti per impresa, ben al di sopra della media delle altre forme societarie (2,8) e persino di quella delle società di capitali (5,1).
L’agricoltura è il settore con il maggior numero di cooperative (1.137 imprese e oltre 7.400 addetti), seguita dall’edilizia (18% delle coop, circa 4.800 addetti). Tuttavia, il vero motore occupazionale è rappresentato dai servizi di assistenza sociale e sanitaria, che impiegano oltre 21.000 persone.
«Probabilmente – ha osservato Di Bisceglie – è l’effetto di una popolazione regionale che invecchia e necessita di servizi sempre più strutturati. Cresce anche il peso di trasporti, logistica e servizi all’impresa».
DIMENSIONI E STRUTTURA DELLE COOPERATIVE
Secondo lo studio, in Puglia operano 31 grandi e 295 medie cooperative, che rappresentano il 3,5% del totale, una quota inferiore alla media nazionale (5,2%). Circa l’80% delle cooperative pugliesi sono microimprese. In termini dimensionali e di fatturato, la regione si colloca in una fascia intermedia tra le realtà con cooperative più grandi (come Lombardia e Lazio) e quelle con strutture più ridotte (come Campania e Sicilia).
MENO COOPERATIVE, MA PIÙ FORTI
Negli ultimi cinque anni (2020–2025), il numero di cooperative è diminuito di 4.001 unità (-30%), con una perdita di oltre 15.000 addetti.
«Una contrazione – ha spiegato il segretario generale di Unioncamere Puglia, Luigi Triggiani – persino più marcata rispetto al dato nazionale (-25%), che ha cause strutturali, non legate solo alla pandemia. La lotta alla “cooperazione spuria” e la concorrenza di nuove formule societarie come le S.r.l. semplificate hanno inciso in modo determinante. Tuttavia, alcuni comparti hanno registrato un aumento degli occupati: è il caso dell’assistenza sociale, dell’industria alimentare e della gestione rifiuti. Segno che la cooperazione si sta riposizionando su settori strategici».
CRESCE LA SOLIDITÀ FINANZIARIA
Nonostante il calo numerico, il fatturato aggregato delle cooperative pugliesi ha raggiunto quasi 4 miliardi di euro, con un incremento del +17% rispetto al 2018.
«Il quadro economico-finanziario delle cooperative è in netto miglioramento – ha sottolineato Cosmo Albertini, responsabile dell’Ufficio Studi di Unioncamere Puglia –. Crescono fatturato, utili e investimenti. Il ROE (Return on Equity) è passato dal 2,00% del 2018 all’8,62% del 2023. Le cooperative si stanno trasformando in imprese più strutturate, efficienti e redditizie, in una logica che privilegia la qualità sulla quantità».
Negli ultimi cinque anni, gli utili complessivi sono aumentati di 56 milioni di euro, gli investimenti sono saliti di 296 milioni e l’indice di indipendenza finanziaria è migliorato (dal 16% al 22%).
«Oggi fare impresa cooperativa in Puglia – ha concluso Albertini – è più vantaggioso rispetto a cinque anni fa».
IL CONTRIBUTO FEMMINILE
Significativa anche la presenza delle donne nella governance cooperativa: una cooperativa su quattro (2.100 su 9.111) è a guida femminile, con particolare presenza nei servizi sociosanitari e all’infanzia. Le donne detengono il 24% delle cariche esecutive, superando la media del 22% delle aziende pugliesi.
«Le cooperative, grazie alla loro natura democratica e inclusiva, continuano a rappresentare un terreno fertile per l’empowerment femminile, offrendo modelli organizzativi flessibili e inclusivi», ha concluso la presidente Di Bisceglie.
Meno rilevante, invece, la presenza di giovani e stranieri, con una predominanza di dirigenti tra i 50 e i 69 anni e una percentuale di over 70 (17%) superiore alla media regionale (13%). Un’eccezione si registra proprio nelle cooperative a leadership femminile, dove si rileva una maggiore apertura ai profili più giovani.



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