Ad inizio 2024, il 49% delle aziende italiane aveva previsto di aumentare il budget per il marketing e l’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale era in piena espansione. Il 40% delle aziende, inoltre, aveva pianificato di implementare chatbot e assistenti virtuali, riducendo i costi del servizio clienti del 30% e aumentando l’efficienza operativa.
Degli scenari possibili del marketing a partire dal 2025 si è parlato questa mattina a Manfredonia, al Regiohotel Manfredi, al “Marketing Fest”, due giornate di brainstorming con ospiti illustri sui temi del marketing: brand awareness, engagement, coinvolgimento emotivo del cliente, intelligenza artificiale, lead generation.
«In termini di marketing territoriale, la sostenibilità ambientale e sociale per le imprese non è un costo ma un vantaggio potenziale – ha dichiarato la presidente di Unioncamere Puglia, Luciana Di Bisceglie, intervenendo al talk -. Come anche la certificazione della parità di genere è un processo innovativo aziendale che ha le sue ricadute positive in termini di reputazione e quindi di marketing. Il sistema Puglia deve lavorare sulla cultura di impresa – ha proseguito – come asset competitivo, attraverso le risorse umane, come anche sulla crescita dimensionale e delle reti per affrontare nuove sfide. Ma ci sono buone notizie. É in atto in Puglia un processo di maggiore strutturazione aziendale in alcuni comparti, come emerso dagli studi del Sismografo di Unioncamere Puglia. Dobbiamo puntare su strumenti innovativi come il marketing digitale, i big data e l’intelligenza artificiale per migliorare la nostra capacità di attrazione e fidelizzazione. Le esperienze di successo dimostrano che, quando esiste una strategia condivisa e ben strutturata, i risultati non tardano ad arrivare».
Sulle azioni di Unioncamere Puglia a sostegno delle imprese si è soffermato, invece, Luigi Triggiani, segretario generale di Unioncamere Puglia. «Negli anni – ha dichiarato – è stato fatto un grande lavoro dal sistema camerale pugliese per portare le imprese all’estero. Abbiamo lavorato su credibilità e reputazione ben sapendo che alle fiere le imprese non vendono solo prodotti, ma portano nel mondo l’identità della nostra regione. Un prodotto di successo in fiera può avere un effetto spillover, dando notorietà al territorio e stimolando turismo, investimenti ed export. E oggi che assistiamo al miracolo del brand Puglia, che nasce anche dal rispetto dell’ambiente e dal sacchetto non lasciato per strada, “l’effetto paese d’origine” influenza la percezione della qualità del prodotto delle nostre aziende».




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